Natante, guida al primo acquisto!

Non sai che barca scegliere? Hai bisogno di capire cosa può fare al caso tuo? Ecco la nostra guida all'acquisto di un natante, il cui scopo è quello di indirizzarvi nell’acquisto di un natante che possa permettervi di acquisire l’esperienza necessaria per comprendere le vostre esigenze, prima di investire un’importate somma di denaro.

Quale barca scegliere? A vela o a motore? Nuovo o usato? Open, semicabinato o cabinato? E perché proprio una barca e non un gommone? Con motore Fuoribordo, Entrobordo o Entro-Fuoribordo? Benzina o Diesel? E di quanti metri?




Queste le più frequenti delle molteplici domande che invadono i pensieri di chi per la prima volta si avvicina all’acquisto di un natante.

Scopo di questa guida è quello di indirizzarvi nell’acquisto di un natante che possa permettervi di acquisire l’esperienza necessaria per comprendere le vostre esigenze, prima di investire un’importate somma di denaro.

Prima di iniziare, è bene premettere che quanto detto qui di seguito, sarà riferito solo ed esclusivamente ai natanti a motore, veloci e di dimensioni intorno ai 6 metri. Ci teniamo pertanto, a precisare che gli argomenti sono stati trattati appositamente in maniera generica proprio per attenzionare solo gli aspetti salienti, indispensabili nella scelta del primo natante, evitando di disorientare il neofita.



Ma quindi? Che tipo di natante comprare?

La risposta a questa domanda non è semplicissima ed immediata, in quanto interessa diversi argomenti per i quali occorrerebbe tantissimo tempo, bisognerebbe tenere conto della tipologia, dei materiali, dell’ambiente di utilizzo, della frequenza di utilizzo, del numero delle persone di cui si comporrà abitualmente il nostro equipaggio, del tipo di attività che si andrà a svolgere, dell’esperienza maturata ed in ultimo ma non per importanza anche del capitale che si è disposti ad investire sul mezzo che si andrà a scegliere.

Gran parte di queste tematiche sono difficili se non impossibili da considerare per chi non è mai andato per mare, ma per farlo il prima possibile e capire se è il nostro mondo, è meglio non farsi scoraggiare dai numerosi interrogativi e procedere come di seguito suggerito.


Argomenti:

  1. Barca o Gommone?
  2. Materiale
  3. Tipologia
  4. Dimensioni
  5. Motore
  6. Nuovo o Usato?
  7. Logistica

1. Barca o Gommone?

Questa è la prima considerazione che bisogna fare per decidere in che direzione muoversi. Quale scegliere tra le due soluzioni?

Dovrete cercare di capire le attività che vorrete svolgere in mare e le persone che comporranno il vostro equipaggio abituale.

Ecco le nostre considerazioni per aiutarvi nella scelta.

Premesso che entrambe le tipologie di natanti possono essere utilizzate in ogni tipo di attività a prescindere dalle persone di cui si comporrà il vostro equipaggio; l’esperienza maturata attraverso un frequente utilizzo porta a notare alcuni dettagli e nelle disposizioni degli spazi e nella praticità e nella manutenzione, che magari potrebbero farvi propendere più per una tipologia piuttosto che per l’altra.



barca open

Ci sentiamo pertanto di consigliare una barca a chi principalmente la utilizzerà per battute di pesca, o per ogni altro tipo di attività più lavorativa che ludica, che non coinvolga dunque principalmente la famiglia soprattutto se composta anche da bambini.

gommoni alla fonda



Mentre consigliamo un gommone a chi principalmente vorrà dedicarsi ad attività di snorkeling, diving o semplici uscite in mare con tutta la famiglia, piuttosto che per attività di altro genere;



Il gommone, possiede un comportamento diverso rispetto ad una barca, visibile soprattutto in caso di mare formato, dove, grazie ai tubolari che ampliano ulteriormente la superficie di contatto con l’acqua, presenta una maggiore stabilità, soprattutto nei movimenti di rollio, ed inoltre, grazie anche alla loro elasticità renderanno meno violento l’impatto con le onde infondendo dunque una maggiore sicurezza nei passeggeri, soprattutto nei bambini, specialmente se si parla di prime esperienze in mare che potrebbero altrimenti risultare negative dai più piccoli compromettendo le future uscite in mare.

A conferma di quanto detto, il gommone è ritenuto più sicuro e affidabile rispetto ad una barca (tranne casi particolari che non affronteremo per semplificare la trattazione), grazie alla presenza dei tubolari che non sono costituiti da un’unica camera d’aria come si potrebbe pensare, ma bensì da diversi compartimenti stagni, che rendono quindi molto difficile se non improbabile uno sgonfiamento dell’intero natante.

Nell’improbabile eventualità che questo evento possa verificarsi, lo scafo manterrà le proprie caratteristiche di galleggiamento, garantendo la navigazione anche se completamente sgonfio.

Quella che potrebbe sembrare solo una teoria può trovare conferma anche nel fatto che prendendo in esame una barca ed un gommone di pari dimensioni, quest’ultimo avrà l’abilitazione al trasporto di un maggior numero di persone, proprio per la sua maggiore sicurezza.



2. Materiale

Il nostro consiglio è quello di considerare solo natanti con scafo in vetroresina sia nel caso di barche sia nel caso di gommoni, nei quali deve essere inoltre attenzionato il materiale costruttivo dei tubolari, preferibilmente in Neoprene.

Questo perché si tratta del materiale più diffuso, e nel caso di riparazioni riuscirete facilmente a trovare un professionista in grado di ripararlo, al contrario di altri materiali non molto diffusi, che richiederebbero tecniche di lavorazione diverse con conseguente aumento dei costi.

Questo non significa che barche realizzate in legno, alluminio, carbonio o altri materiali siano da scartare, ma sono materiali che richiedono diverso tipo di manutenzione, inoltre come detto per i tubolari, la vetroresina è quella più diffusa per il tipo d’imbarcazione che stiamo considerando, e permetterà di eseguire riparazioni non troppo costose, e soprattutto eseguibili da un più ampio numero di professionisti e in un minore tempo, rendendola dunque più adatta alla prima esperienza in mare.



3. Tipologia

Tra le tipologie in esame, considerate le dimensioni dei natanti considerati possiamo distinguere:


Open

natante open

Gli Open sono privi di spazi sottocoperta, caratterizzati da spazi totalmente accessibili, una sovrastruttura centrale denominata “consolle” – in cui sono presenti il timone, i vari comandi e le strumentazioni appartenenti al motore, nonché le luci necessarie per la navigazione notturna e altri accessori-  con annesso sedile, reggi-schiena e altre eventuali sedute poste a proravia o a poppavia di quest’ultima, oltre alla presenza di gavoni per l’alloggiamento di attrezzature, dispositivi di salvataggio e quant’altro;



Semicabinati

natante semicabinato

I semicabinati presentano delle consolle più ampie in grado da riservare un ingresso sottocoperta più o meno grande, in genere utilizzato per la realizzazione di un piccolo WC, ma in alcuni modelli viene ricavato lo spazio per ospitare almeno un posto letto.



Cabinati

natante cabinato

Caratterizzati dalla presenza di una vera e propria cabina, i cabinati vedono trasformata la consolle in una plancia interamente al chiuso, inoltre questa tipologia è in grado di ospitare anche più posti letto, e almeno un bagno; preserveranno comunque uno spazio esterno a poppa dedicato a delle sedute e/o prendisole.



Indicativamente queste sono le caratteristiche che differenziano le varie tipologie, i natanti possono poi presentare modifiche, scelte dai costruttori, che li porterebbero fuori da queste tipologie.

Qui la scelta è indifferente, sarà vostra cura quella di scegliere la soluzione a voi più congeniale.



4. Dimensioni

Come precedentemente accennato consigliamo per un primo acquisto un natante di dimensioni intorno ai 6 metri proprio per non incorrere in spese eccesive, ed in caso di ripensamenti, questa dimensione renderà più facile la rinverdita trattandosi di una lunghezza molto diffusa e ricercata.

Questa dimensione permetterà di poter effettuare alcune considerazioni come vedremo di seguito.



5. Motore

Gruppo termico di un motore marino

Questo è un aspetto molto importante, nonché l’elemento fondamentale che consente lo spostamento del natante in mare.

Strettamente correlato alla tipologia e alla lunghezza del natante da cui ne dipenderà direttamente il peso, è il motore, che dovrà essere appunto proporzionato al natante scelto.

Ecco le tipologie più diffuse:



Fuoribordo

Motore Fuoribordo Honda

Questa tipologia è quella più diffusa soprattutto nei piccoli natanti, poiché permette di avere un unico blocco posizionato all’estremità poppiera, installandosi saldamente allo specchio di poppa, permettendo di non sottrarre spazio all’interno del natante.



Entro-Fuoribordo

piede poppiero

Il motore entro-Fuoribordo viene installato invece in parte sottocoperta, ovvero il gruppo termico, l’altra parte costituita dal piede poppiero sarà installata interamente sotto il livello dell’acqua praticando un foro nello specchio di poppa a mezzo di una campana, che lo bloccherà al natante e permetterà di collegare il piede al gruppo termico rendendone stagno il collegamento.



Entrobordo

Asse ed elica motore entrobordo

Questa tipologia di motore come il precedente sarà installato comunque all’interno del natante, mentre all’esterno saranno presenti solo le eliche, le quali, mediante un asse portaelica passante attraverso la chiglia, saranno direttamente collegate al gruppo termico. Questa tipologia richiede di essere posizionata più verso il centro nave, e pertanto occuperà maggiore spazio sottocoperta.



Prima di parlare di cavalli, è necessario tenere presente che per legge la conduzione di motori superiori ai 40 cv, è autorizzata solo se in possesso di una licenza per la navigazione, cioè della “Patente di abilitazione al comando di unità da diporto”, essa rappresenta un ulteriore costo, ma soprattutto richiede un’accurata preparazione e un successivo esame, quindi bisognerà tenerne conto nella scelta del natante.

A questa limitazione imposta dalla legge, le case di produttrici, hanno trovato una piccola escamotage realizzando motori marini da 40 cv la cui prestazione è paragonabile fino a quella di motori da 70 cv, mediante la maggiorazione del piede e della cilindrata.

Un motore di questa fascia prescindendo dal marchio, montato su una barca open o su un gommone, di 5,5 metri riesce a garantire un’agile e sicura navigazione.

È invece indispensabile iniziare a considerare un motore da 80/100/150 cv quando si va oltre i 6 metri e soprattutto, se si tratta di natanti cabinati o semicabinati, che avendo un peso maggiore, richiederanno pertanto una maggiore potenza per una tranquilla navigazione.

Nella scelta dei cavalli da montare sul natante dobbiamo attenerci alle indicazioni della casa costruttrice del natante, che a seguito dell’avvenuta omologazione indicherà il corretto range cui sottostare.

L’esperienza maturata da un frequente utilizzo, ci consiglia di evitare un sottodimensionamento del motore, in quanto con mare formato la resistenza al moto del natante sarà maggiore, pertanto, avere un po’ di potenza in più ci permetterà di navigare con più sicurezza.

I motori precedentemente considerati per il natante in questione sono tutti intesi come fuoribordo, non si esclude però la possibilità di trovare natanti con motori entrobordo o entro-fuoribordo, ed in quel caso potrebbero essere sia diesel che benzina.


N.B.: La differenza che esiste tra le varie tipologie di motori, oltre che per il peso e lo spazio che occupano, è da ricercare anche nell’aspetto manutentivo che risulterà più oneroso nei motori entro-fuoribordo rispetto a quelli fuoribordo ed entrobordo, in quanto, la prima tipologia necessita di maggiore manutenzione dovuta al gruppo poppiero, più pratica ed economica, invece, risulterà la manutenzione di un fuoribordo, che richiederà tempi e costi di manutenzione contenuti, il più economico risulterà invece l’entrobordo, la cui manutenzione è ridotta al minimo.



6. Nuovo o usato?

Possedere un natante nuovo di zecca, appena uscito dalla concessionaria è sicuramente fantastico, sarete voi a scriverne la storia e non importerà pertanto sapere dei precedenti proprietari, di quanti anni abbia, se abbia avuto qualche riparazione, di come sia stato mantenuto ecc… tuttavia rappresenta un importante investimento.

Se si parla di natanti usati, naturalmente bisognerà tenere conto degli aspetti appena accennati, bisognerà chiedere l’anno di costruzione del natante, controllare i punti importanti come la chiglia, lo specchio di poppa o i rinforzi per capirne lo stato di salute, controllare il corretto funzionamento del motore, che sia stato correttamente rimessato da un meccanico professionista e non attraverso tecniche fai da te. In questo caso sarà bene farsi assistere, che sia da un cantiere nautico della zona, o da un nostro amico diportista con dell’esperienza sulle spalle, che sia in grado aiutarci nella valutazione dello stato di salute di cui gode il natante a cui siamo interessati, per scongiurare possibili fregature.

I pro e i contro sono facili da individuare in questo caso, il nuovo sarà comunque nuovo, non ci sarà nulla di cui preoccuparsi se non il prezzo; l’usato sarà sempre un punto interrogativo fino a che non andiate di persona dal venditore a fare un’ispezione approfondita, che con un po’ di fortuna e di serietà da parte del venditore andrà a buon fine e sarete riusciti a portare a casa lo stesso natante se pur usato da un po’ di anni con un prezzo notevolmente ridotto, riuscendo magari a chiudere dei veri e propri affari.

Esiste però un ulteriore possibilità, ovvero l’acquisto in fiera, dove potrete comprare un natante nuovo ad un prezzo molto scontato, solo perché quest’ultimo è stato usato a scopi dimostrativi, pertanto godreste di uno sconto importante e avreste sempre un natante nuovo alla fine della fiera.



7. Logistica

Lancia a riva

Un altro motivo per cui consigliamo un natante di queste dimensioni, riguarda la logistica, in quanto viste le dimensioni potrà essere movimentato mediante l’utilizzo di un rimorchio per auto, questo si tramuterà in costi contenuti sia che decidiate di agganciarlo alla vostra auto, sia che decidiate di rivolgervi a un professionista, in quanto non sarà necessario l’impiego di un mezzo speciale per varo e alaggio, per il quale la spesa sarebbe di gran lunga maggiore.


Altro aspetto della logistica riguarda la gestione del natante intesa come ormeggio, rimessaggio e deposito; queste dimensioni vi permetteranno di poter contenere i costi sia per un ormeggio in marina nei mesi estivi, sia per una custodia in cantiere nei mesi invernali. Queste dimensioni infatti, fanno si che possiate custodire il natante direttamente a casa vostra qualora ne aveste lo spazio.

Un’altra soluzione, che vi consente di adottare un natante di queste dimensioni per il periodo estivo, è quella di rinunciare ad un ormeggio fisso ed optare per un varo e un alaggio ad ogni uscita; in questo caso bisognerà considerare la frequenza delle vostre uscite in mare, poiché questa operazione richiederà tempo e sforzo, per cui effettuarla tutti i giorni non sarà certo rilassante, senza contare poi che reiterandola nel tempo esporrete il natante a possibili danni;



Conclusioni

La scelta quindi è abbastanza articolata, ma speriamo di averla semplificata rendendovi più facile l’acquisto, concludiamo in ultimo con qualche altro consiglio:

Prima di pensare all’acquisto si può scegliere di uscire in mare spendendo molto poco e magari passando una bella giornata, è sarà sicuramente l’occasione per capire quanto è forte la vostra passione, evitando, qualora non siate entusiasti, di aver acquistato un natante inutilmente.

Le soluzioni che vi proponiamo sono, la locazione (senza conducente) o il noleggio (con conducente), utilizzabili per qualche uscita tranquilla senza troppi pensieri, prima di concretizzare un acquisto.

Se avrete altre domande saremo felici di potervi aiutare, vi basterà inserirle nei commenti.

Di seguito vi lasciamo qualche link dove potrete trovare dell’usato:

Barca OpenSemicabinataCabinata

Gommone


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